Per l’Italia il Granchio Blu è una specie aliena e invasiva, e sembrerebbe una minaccia crescente per i mari italiani. È importante parlarne perché i danni che sta causando all’ecosistema marino possano essere trasformati in un’opportunità economica. Dall’adozione di misure governative all’utilizzo gastronomico di questa prelibatezza, bisogna razionalmente affrontare questa sfida.
Da quanto tempo è in Italia?
Vent’anni fa, il Granchio Blu, noto anche come Callinectes sapidus, ha fatto la sua comparsa nei mari italiani, inizialmente quasi inosservato, ma poi monitorato con crescente allarme. Originario dell’Oceano Atlantico, questa specie aliena si è ora diffusa in tutto il Mediterraneo, dalle coste greche all’Albania, dalla Turchia all’Italia, dalla Spagna alla Tunisia. L’Italia, con le sue lunghe coste di quasi 8.000 km, è particolarmente vulnerabile a questa invasione.
Perché il granchio Blu è considerato una minaccia?
Una delle principali ragioni per cui il Granchio Blu in Italia è una minaccia così grave per i nostri mari è che non ha predatori naturali (almeno nel Mediterraneo. Questo significa che può riprodursi e moltiplicarsi indisturbato, mettendo a repentaglio le specie autoctone e alterando gravemente l’ecosistema marino.
Questa situazione ha forti implicazioni sulla pesca costiera, il turismo balneare e sull’occupazione di molte famiglie che dipendono da queste attività.
Alcune caratteristiche del Granchio Blu
Il Granchio Blu può raggiungere dimensioni fino a 15 cm di lunghezza e 23 cm di larghezza, molto più grande del comune granchio, che non supera i 6-7 cm. Sono onnivori e aggressivi, predando una vasta gamma di fauna marina, tra cui bivalvi (trai quali vongole e i mitili)., anellidi, avannotti e persino carogne e piante. Possono spingersi anche nei corsi dei fiumi, contribuendo alla loro rapida diffusione.
Problema o opportunità
Tuttavia, c’è un’opportunità in questa sfida. Il Granchio Blu ha una carne prelibata, povera di grassi ma ricca di proteine ad alto valore biologico e vitamine del gruppo B. Alcuni chef italiani lo hanno già introdotto nelle loro proposte gourmet, e sul mercato può raggiungere prezzi elevati, fino a 150 euro al chilogrammo.
Si può quindi affrontare questa minaccia e trasformarla in un’opportunità?
Iniziamo ad imparare dalle regioni d’origine del Granchio Blu, dove è una risorsa importante. In alcuni Stati americani, hanno dovuto importare Granchio Blu da altre regioni per soddisfare la domanda, poiché ogni singolo esemplare offre una quantità limitata di carne.
La Tunisia e la Spagna stanno già cercando modi per aiutare i loro pescatori ad accedere a nuovi mercati.
In Italia, è fondamentale che le istituzioni agiscano tempestivamente. Alcune iniziative private sono già in corso, come il progetto Blueat – La Pescheria Sostenibile, che sta acquistando Granchio Blu dai pescatori artigiani dell’Adriatico e dell’Ionio. Questa carne può essere trasformata in polpa e venduta anche all’estero, dove è molto ricercata..
Salvare le vongole mangiando il Granchio Blu
La sfida del Granchio Blu è significativa e richiede un impegno a livello istituzionale. Bisogna combattere questa minaccia per il bene della nostra collettività e trasformarla in un’opportunità economica