L’articolo presenta una scoperta rivoluzionaria nel campo dell’archeologia: la possibile identificazione della più antica struttura in legno conosciuta al mondo, risalente a 500.000 anni fa, nei pressi delle cascate Kalambo in Zambia.
Scoperta rivoluzionaria in Zambia
Questo ritrovamento solleva domande fondamentali sulla vita dei nostri antenati e getta nuova luce sulle loro abilità tecnologiche e sociali.
La scoperta e la sua importanza
Durante gli scavi archeologici lungo le rive del fiume Kalambo, alcuni scienziati hanno fatto questo importante ritrovamento.
Gli archeologi hanno trovato due tronchi di legno uniti da tacche intagliate, disposti uno sopra l’altro ad angolo retto.
Queste tacche sono state chiaramente tagliate con strumenti di pietra, dimostrando che i tronchi erano stati progettati per essere accoppiati e utilizzati come componenti strutturali.
Come i giocattoli
Questo ricorda i tronchi dentellati usati nei giocattoli da costruzione americani chiamati “Lincoln Logs”, suggerendo un sorprendente parallelismo tra le abilità tecnologiche di antichi ominidi e le innovazioni moderne.
Non una casa ma una costruzione
I ricercatori non sono ancora certi dello scopo esatto di questa struttura. Sebbene sia improbabile che si tratti di una capanna o di un tipo di abitazione, i ricercatori hanno avanzato l’ipotesi che possa essere parte di un ponte o di una piattaforma per scopi ancora sconosciuti.
si potrebbe pensare che si tratti semplicemente di una costruzione per sedersi e pescare lungo il fiume.
A quando risalgono?
La datazione dei tronchi ha rivelato che questa struttura risale a 476.000 anni fa, precedendo l’evoluzione dell’Homo sapiens di oltre 100.000 anni. Questo solleva la possibilità che gli artefatti siano stati creati da una specie di ominide diversa, come l’Homo erectus o l’Homo naledi, che abitavano l’Africa meridionale in quel periodo.
Un popolo stanziale?
Una delle scoperte più sorprendenti è che questa struttura suggerisce che i primi antenati umani potrebbero non essere stati così nomadi come si pensava in precedenza. L’idea tradizionale era che utilizzassero il legno solo per il fuoco e la fabbricazione di attrezzi. tuttavia, la presenza di una piattaforma fissa indica che potrebbe aver avuto insediamenti più stabili di quanto precedentemente immaginato.
Il legno si è conservato così straordinariamente bene per le condizioni particolari del sito di ritrovamento, l’rea umida del sito delle cascate Kalambo, che hanno impedito al legno di decomposizione. Inoltre, il legno ha assorbito minerali dall’acqua nel corso dei secoli, aumentandone la durabilità.
Il legno di questa datazione è quasi impossibile da trovare
Questa scoperta è ancor più significativa considerando quanto siano rari gli artefatti in legno nell’ambito dell’archeologia, dato che il legno si decompone molto più rapidamente rispetto a materiali come la pietra o il ferro.
Gli scienziati hanno datato i tronchi utilizzando una tecnica innovativa chiamata dazione per luminescenza applicata, che sfrutta la capacità dei minerali di assorbire la radioattività e rilasciarla sotto forma di energia luminosa. Questo metodo ha consentito di stabilire con precisione l’età dei tronchi.
Il trasporto dei tronchi nel Regno Unito consentirà ulteriori analisi ed una migliore conservazione, ma saranno presto restituiti allo Zambia per essere esposti. Questa scoperta potrebbe arricchire la nostra comprensione delle antiche tecniche di lavorazione del legno, dell’abilità artigianale e delle interazioni umane con l’ambiente.
Una rivoluzione per la storia umana
In conclusione, la scoperta dei tronchi di legno di 500.000 anni in Zambia potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione della storia umana, sarebbe possibile dimostrare che i nostri antenati avevano capacità tecniche sorprendentemente avanzate e potrebbero non essere stati così nomadi come pensavamo.
Questa straordinaria scoperta apre nuove porte alla ricerca archeologica e potrebbe cambiare per sempre la nostra visione del passato umano.