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Autonomia differenziata e sanità trasferimenti da Sud a Nord

Autonomia differenziata e sanità trasferimenti da Sud a Nord

Autonomia differenziata e sanità trasferimenti da Sud a Nord come mai?

Perché con la riforma dell’autonomia differenziata per la sanità ci saranno alcune regioni più ricche che aumenteranno i servizi ossia le prestazioni sanitarie per i cittadini/pazienti e altre no.

In questo modo sia malati sia medici si sposteranno dal Sud verso il Nord del Paese per essere curati meglio e prima oppure per avere un trattamento economico migliore.

Autonomia differenziata e sanità trasferimenti da Sud a Nord

Da sempre ci sono tantissimi pazienti che si spostano dalla loro regione di residenza in altre regioni per avere delle cure migliori e questo fa sì che ci sia un vero e proprio spostamento di denaro da Sud verso Nord.

E, ad esempio, dal 2010 al 2021 le Regioni Meridionali hanno avuto un passivo di 13,2 miliardi di euro relativamente alla mobilità sanitaria.

Cosa è la mobilità sanitaria?

La mobilità sanitaria si intende il rimborso che la Regione erogatrice del servizio riceve dalla Regione ove risiede il paziente.

Ma torniamo indietro un passo, dove sono finite tutte queste persone a curarsi?

Le persone sono andate, per lo più, in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto a curarsi.

E con l’autonomia differenziata per la sanità si corre il serio rischio che queste migrazioni vadano aumentando di numero dato che le Regioni Meridionali sono quelle che usciranno maggiormente indebolite da questa novità.

Come sarà il futuro della sanità con l’autonomia differenziata?

Il futuro della Sanità per le regioni settentrionali non sarà certamente roseo.

E’ un dato di fatto, sia chiaro, e non lo dico io.

Le richieste, come detto, continueranno ad aumentare però di contro tali Regioni non avranno nemmeno la possibilità di aumentare in maniera proporzionata i servizi erogati e alla fine i pazienti che risiedono in tali zone ne risentiranno.

Anche perchè la conseguenza di tutto ciò potrebbe essere anche il personale medico ed infermieristico che allettato dalle migliori condizioni economiche possa migrare al Nord dal Sud e ciò vorrebbe dire impoverire ancora di più il sistema sanitario delle Regioni Meridionali.

Cosa fare allora?

Insieme all’autonomia differenziata per la sanità bisognerebbe accompagnarla a dei meccanismi di solidarietà ed equilibrio in modo tale che le condizioni non siano troppo diverse tra le varie Regioni del Paese in modo da non incentivare troppo lo spostamento di malati o dottori ed infermieri dalla loro regione d’origine.

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Foto di copertina Foto di Thirdman: pexels.com/