Ho sempre legato questa mia passione, diciamo romantica (termine forse troppo abusato nell’ambito sportivo) a quegli uomini nei quali trovavo e trovo tratti personali che mi ispirano saggezza e rispetto.
Cosa lega nel mio immaginario la figura di Giacinto Facchetti a quella di Gianluca Vialli
Giacinto Facchetti Gianluca Vialli Totocalcio – Premetto, non sono uno sportivo e neanche un gran tifoso, per tradizione di famiglia sono interista, vabbè se vince o se perde poco mi interessa, ma lo sono. Quello che dello sport, in particolare del calcio mi ha sempre coinvolto sono i calciatori. In realtà più che i calciatori sono le persone, uomini in questo caso vista la prevalenza.
Il Bar Sport
Da bambino, vivendo in piccolo paese, e stiamo parlando di fine anni 60, il calcio era considerato una sorta di monumento nazionale, null’altro esisteva a livello sportivo. Il punto focale era ovviamente Il “Bar Sport” istituzione del paese nel quale confluivano tutti gli aspetti legati alla vita sportiva diretta e non.
Era la sede per le riunioni della polisportiva, era la sede dell’Inter club del paese non per preferenza ma perché non c’erano altri club sportivi che altrimenti avrebbero anche loro usufruito della medesima sede.
Era la ricevitoria per il Totocalcio dove ogni settimana si sperava nel fatidico 13 che avrebbe risolto la vita. Fare 13 era diventato un modo usuale di esprimere un concetto risolutore per ogni tipo di problema si presentasse e ogni tanto a qualcuno capitava, ma non ho mai visto nessuno svoltare completamente il proprio corso di vita.
Fare 13 al Totocalcio
Anche mio padre fece tredici vincendo una cifra non indifferente, ma come spesso accadeva le giocate erano fatte in società con gruppi di amici che si coalizzavano per poter giocare i famosi “sistemi”. In questo caso essendo in 10 i soci, l’importo si riduceva e se poi i sistemi che si giocavano erano i fatidici “sistemi ridotti” dove venivano eliminate la gran parte delle colonne considerate come risultati impossibili, la vincita veniva ulteriormente ridotte non comprendendo integralmente tutte le possibili combinazioni vincenti. Insomma il famoso tredici alla mia famiglia è bastato per pagare il pranzo della mia prima comunione.
Comunque, in tutto questo ambiente avvenne un evento che per un paese di provincia era da considerarsi storico e ha lasciato per parecchi anni un che di leggendario nelle discussioni da bar e non: la visita di Giacinto Facchetti all’Inter Club del bar sport.
Come per tanti miei coetanei, avevo all’incirca 10 anni, questo evento/personaggio entrò nel mito tanto da diventare per me un punto di riferimento.
“Giacinto Facchetti: di lui ricordo solamente una testa bionda che passava in mezzo ad una folla di persone enorme, l’interno del bar era un conglomerato di persone con un vociare assordante.”
Da quel giorno ho seguito il calcio o meglio le gesta di Giacinto Facchetti come quelle di un supereroe al quale fare riferimento.
Il Terzino Fluidificante
Nel corso degli anni ho potuto apprezzare, sempre a distanza, la persona e la sua integrità di uomo nel mondo del calcio dove comunque trasparivano i caratteri personali di saggezza, umiltà, autorevolezza, come quando da terzino (portava la maglia numero tre) fluidificante partiva a testa alta per incursioni offensive che lo portarono a realizzare in campionato ben 59 goal, tutti su azione.
Gianluca Vialli
In questi giorni è venuto a mancare anche Gianluca Vialli, grande campione e persona eccezionale per il quale stanno fluendo fiumi di inchiostro, di stampa e digitale, nel suo ricordo. Specialmente negli ultimi anni ho seguito il suo iter da giocatore a allenatore e dirigente riscontrando le affinità con il mio idolo, persona riflessiva, mai arrogante dotato di un forte spirito di squadra e mentore per numerosi giocatori.
Nel suo ultimo incarico come capo delegazione della nazionale italiana ha dimostrato quanto una personalità così intensa possa influire sul comportamento dei un gruppo di persone in questo caso atleti.
Documentandomi sulla sua vita ho scoperto un accadimento che mi ha fatto riflettere; a Gianluca Vialli nel 2019 è stato assegnato il premio internazionale della Gazzetta dello Sport: “Facchetti, Il Bello del Calcio”; premio istituito dalla Gazzetta alla memoria di Giacinto Facchetti come riconoscimento della sua vita sportiva e non.
Questo per me ha chiuso il cerchio, ho avuto conferma probabilmente dell’ovvietà delle cose, una ovvietà che oltre 50 anni fa avevo colto solamente vedendo passare una testa bionda in mezzo alla folla.
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