Un esperimento inedito ha messo alla prova i confini tra fede, moralità e tecnologia nella Peter’s Chapel di Lucerna, in Svizzera.
Intelligenza artificiale e fede – Un avatar di “Gesù” alimentato da intelligenza artificiale ha accolto i visitatori in un confessionale, rispondendo alle loro domande su temi profondi come amore, sofferenza e solitudine. Questo progetto, intitolato Deus in Machina, ha esplorato l’interazione tra il divino e il digitale, invitando i partecipanti a riflettere sull’impatto dell’intelligenza artificiale nella spiritualità.
L’idea dietro l’esperimento
L’iniziativa, durata due mesi, nasce dall’intento di sondare la fiducia degli esseri umani nelle macchine, anche in ambiti tradizionalmente legati alla religione. L’esperimento, guidato dal teologo Marco Schmid e realizzato con la collaborazione dell’Università di Scienze Applicate e Arti di Lucerna, ha utilizzato GPT-4o di OpenAI per generare risposte, mentre Whisper, anch’esso di OpenAI, ha tradotto le conversazioni in linguaggio parlato.
L’avatar di Gesù AI, creato con un software di generazione video di Heygen, rispondeva ai visitatori attraverso uno schermo nel confessionale. L’atmosfera intima e riservata del confessionale ha permesso ai partecipanti di esplorare temi personali e spirituali in un contesto protetto.
Una varietà di conversazioni
Durante i due mesi dell’esperimento, circa 900 conversazioni sono state registrate in forma anonima, affrontando argomenti complessi e diversificati. I partecipanti hanno discusso di amore, solitudine, guerra, fede, e persino delle controversie interne alla Chiesa cattolica, come i casi di abusi sessuali e la posizione sull’omosessualità.
Anche se la maggior parte dei visitatori si identificava come cristiana, l’avatar ha dialogato con persone di ogni provenienza spirituale, inclusi atei, agnostici, musulmani e buddisti. Grazie alla capacità di parlare 100 lingue, le conversazioni si sono svolte in tedesco, inglese, francese, italiano, cinese e altre lingue, dimostrando la versatilità dell’intelligenza artificiale.
Un’esperienza tra curiosità e scetticismo
Molti partecipanti hanno trovato l’interazione stimolante, descrivendola come un’occasione di riflessione personale. Tuttavia, alcuni hanno espresso scetticismo. Alcuni fedeli hanno percepito l’idea di un “Gesù AI” come un atto provocatorio o, addirittura, “un’opera del diavolo”. Nonostante ciò, la maggior parte delle persone ha approcciato l’esperimento con serietà, evitando battute o domande banali.
Il rapporto finale mostra che i visitatori cattolici hanno trovato l’esperienza più significativa rispetto ai protestanti, riflettendo forse un diverso approccio al sacramento della confessione.
Limiti e considerazioni
Il teologo Schmid ha sottolineato che Gesù AI non intendeva sostituire i sacerdoti o le confessioni sacramentali. “Era evidente a tutti che si trattava di un computer”, ha detto. Le risposte generate non fornivano assoluzioni o preghiere, ma riassumevano i temi discussi, stimolando riflessioni personali.
L’intento dell’esperimento era artistico ed esplorativo: un modo per indagare come le tecnologie digitali possano influenzare la spiritualità e il dialogo interiore. Schmid ha ribadito che il progetto mirava a suscitare domande e non a fornire risposte definitive sulla fede o sull’etica.
Intelligenza artificiale e spiritualità
Il progetto Deus in Machina si inserisce in un contesto più ampio di riflessione sull’uso dell’intelligenza artificiale in ambito religioso. La Chiesa cattolica e altre denominazioni stanno cercando di affrontare le sfide etiche e teologiche poste dall’IA.
Papa Francesco, nel suo messaggio annuale di pace, ha sollecitato la creazione di un trattato internazionale per garantire un uso etico delle tecnologie IA. Anche il Vaticano ha nominato un esperto per studiare le implicazioni dell’IA, dimostrando l’interesse crescente verso il tema.
Stiamo a vedere cosa succederà
L’esperimento ha aperto dibattiti sul ruolo della tecnologia nella fede e nella società. Sebbene molti abbiano apprezzato l’idea come strumento per avvicinare le persone alla riflessione spirituale, restano aperte questioni fondamentali. Può un’intelligenza artificiale, per quanto avanzata, comprendere realmente le complessità della fede?
Le risposte offerte da Gesù AI si basano su testi scritturali, ma la mancanza di un’esperienza umana diretta limita la sua capacità di rispondere a domande emotivamente complesse.
Intelligenza artificiale e fede: Dove andremo a finire
L’esperimento di Gesù AI ha mostrato il potenziale dell’intelligenza artificiale come strumento di dialogo e riflessione, ma ha anche evidenziato i suoi limiti intrinseci. Questo progetto rappresenta un primo passo in un campo inesplorato, dove tecnologia e spiritualità si incontrano.
Mentre la società continua a integrare l’IA in ambiti sempre più personali, esperimenti come Deus in Machina ci spingono a riflettere su come bilanciare innovazione e autenticità nelle nostre interazioni più intime.
Fonte: APNews
Social Context: Gesù AI: l’incontro tra fede e tecnologia nella cappella di Lucerna. Scopri cosa hanno rivelato i dialoghi con un avatar spirituale! 🙏🤖 #FedeDigitale #AI