Il caso Marco Pantani riaperto, come mai?
Torniamo al giro del 1999 quando Marco Pantani, il Pirata, fu squalificato per doping.
Un episodio che non è mai stato del tutto chiarito e su cui cerca di fare chiarezza l’Antimafia. Che ruolo ha avuto la Camorra?
Il caso Marco Pantani riaperto, come mai?
Questa nuova inchiesta non tratta della sua morte tuttavia potrebbe spiegarla.
Questa indagine della Direzione Distrettuale Antimafia si riferisce al controllo antidoping che nel giugno del 1999 portò, come detto, alla squalifica del Pirata.
Era la vigilia della tappa finale con arrivo a Milano che l’avrebbe consacrato come vincitore del Giro d’Italia.
Era una corsa che aveva dominato dall’inizio fino alla fine….
Ma cosa successe quel giorno di giugno del 1999?
Quell’episodio, come detto, non fu mai del tutto chiarito.
Quello che è certo che da quel momento l’atleta iniziò la sua discesa e da quel momento in poi non si sarebbe mai più rialzato!
E il tutto sarebbe, quindi, culminato con la sua morte, per intossicazione da cocaina, avvenuta il 14 febbraio del 2004 in una stanza di un albergo di Rimini.
La nuova indagine
Questa inchiesta nasce dalle audizioni in Commissione Antimafia secondo cui la classifica finale del Giro di 25 anni orsono fu influenzata dalla Camorra napoletana.
Sembra che la Camorra avesse raccolto delle scommesse clandestine (e il giro di soldi era enorme) contro la vittoria del Pirata e questo spiegherebbe il motivo per cui era fondamentale per loro escluderlo dalla competizione.
Già da subito era circolato questo sospetto e in seguito questa “cosa” fu confermata anche da Renato Vallanzasca (nda il re della mafia degli anni Settanta).
E, difatti, la prima cosa che ha fatto il PM incaricato di seguire le indagini è stata quella di ascoltare di nuovo Vallanzasca.
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