La prima Messa in italiano 7 marzo 1965 e Paolo VI, ma ora è possibile tornare ancora al latino?
In seguito al Concilio Vaticano II sono i Vescovi che possono autorizzare le celebrazioni con dei limiti però!
La prima Messa in italiano 7 marzo 1965 e Paolo VI
E’ stato Papa Paolo VI il 7 marzo del 1965 ad aver celebrato la prima messa in italiano nella Parrocchia di Ognissanti a Roma, in comunione d’intenti con il Concilio Vaticano II, che sottolineò come il ruolo dei fedeli fosse cambiato.
La prima Messa in italiano che ruolo avevano, quindi, i fedeli?
Il ruolo dei fedeli passava da spettatori quali erano stati fino ad allora a partecipi attivi della funzione religiosa.
La Messa in questo modo diventava centrale per fare in modo che ci fosse una reale comunione ecclesiale.
E, difatti, pensiamo, ad esempio, a che cosa potevano pensare fino ad allora nei paesi asiatici quando sentivano una Messa in latino, non è vero?
Il nuovo ruolo dei sacerdoti e il posto dell’altare
I sacerdoti da quel momento in poi non erano più posizionati di spalle ai fedeli, ma li guardavano in faccia e viceversa.
E l’altare non è più in fondo alla Chiesa, ma era ed è posizionato in posizione centrale.
Che cosa pensano Papa Francesco e gli altri Papi?
Fino ai giorni nostri tuttavia la messa in latino è rimasta una sorta di bandiera ideologica che anche Papa Francesco ha sottolineato nella sua autobiografia “Spera” come combattuta non nel nome del tradizionalismo, ma del clericalismo.
Tuttavia l’opzione di celebrare la messa in latino c’era già con Papa Giovanni Paolo II che ne aveva esteso la possibilità e ancora di più ha fatto Papa Bergoglio che dava l’opportunità di concederla ai Vescovi seppur con il divieto di celebrarla nelle Parrocchiali
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