Nell’anno del trentesimo anniversario del famoso film Top Gun, Tom Cruise, che impersonava il protagonista della pellicola “Maverick”, ha rivelato alcuni segreti interessanti del film.
Nell’anno del trentesimo anniversario del famoso film Top Gun, Tom Cruise, che impersonava il protagonista della pellicola “Maverick”, ha rivelato alcuni segreti interessanti del film.
Il 18 Ottobre 2016 infatti prese parte al Jimmi Kimmel Live! Show sulla ABC per promuovere quello che all’epoca era il suo ultimo film, Jack Reacher: Punto Di Non Ritorno. Allo show era presente anche Kenny Loggins, che ha suonato dal vivo Danger Zone (la famosa canzone che apriva il film durante la prima iconica sequenza che vedeva gli F-14 Tomcat decollare dalla portaerei Enterprise) nel momento in cui Tom Cruise è entrato in studio.
Quando Kimmel chiese a Cruise se ascoltando la canzone sentiva l’esigenza di salire a bordo del suo F-14 con il suo navigatore Anthony “Goose” Edwards, Cruise disse che quella era la prima volta in assoluto che incontrava Loggins.
Quindi, quanto Kimmel chiese a Cruise notizie di un possibile sequel (all’epoca ancora ufficiosamente chiamato Top Gun 2 che poi sarebbe diventato Top Gun: Maverick uscito al cinema lo scorso anno), Cruise rispose che lui e Jerry Brukheimer (il produttore di Top Gun) ne stavano parlando ma che avrebbe dovuto essere all’altezza del primo.
Infine Cruise rivelò alcuni aspetti interessanti circa i voli che dovette effettuare durante le riprese del film a bordo del Grumman F-14 Tomcat, altra star di Top Gun. Durante l’intervista Cruise svelò che durante uno dei voli vomitò in uno degli F-14 usati per le riprese. L’aereo era pilotato dal Comandante Lloyd “Bozo” Abel, lo stesso aviatore navale che fece la barba alla torre in una delle sequenze più famose di Top Gun.
Ecco le parole di Tom Cruise:
“La prima volta che volai su un F-14, il pilota si chiamava ‘Bozo’ (‘Folle’). Stavamo volando a un paio di metri da terra nel deserto, e io sudavo da matti all’interno dell’aereo. Iniziammo a fare delle manovre acrobatiche, così mi piegai in avanti con la testa per attutire i cambi di direzione.
“A quel punto lui decise all’improvviso di alzare l’aereo e puntare in alto. Lo fece così drasticamente, e per così tanto tempo, che la mia testa stava quasi per toccare per terra a causa della forza di gravità. Iniziai a chiamarlo tramite il microfono del casco. Ripetevo: ‘Bozo! Bozo! Bozo!!’, ma lui continuava a salire all’infinito. Poi mise nuovamente l’aereo in posizione, e gli dissi: ‘Bozo?! Mi devi avvisare prima di fare una cosa del genere!’, e lui mi rispose: ‘Mica mi chiamano ‘Bozo’ (‘Folle’) a caso.'”
Questo articolo appare in inglese anche su The Aviation Geek Club. per gentile concessione dell’autore.
Photo credit: Paramount